Ognuno è OK.
Ognuno ha la capacità di pensare.
Ognuno decide il proprio destino e queste decisioni possono essere cambiate.
Ogni persona nasce OK (principi o principesse) mentre sono le transazioni con le persone (o meglio la sua interpretazione di queste) che generano il copione e lo condizionano (e ci trasformano eventualmente in rospi).
“Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ognuno recita molte parti” (Shakespeare)
ll copione
Il copione di vita è “un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli avvenimenti successivi, e che culmina in una scelta definitiva". Per l’AT si tratta di un piano specifico e non solamente di una visione generale del mondo; è redatto sotto forma di azione drammatica con un suo netto inizio, una parte intermedia (uno svolgimento) ed una fine.
Caratteristiche:
culmina in una scelta definitiva
si basa su una decisone
è rinforzato dai genitori
è fuori dalla consapevolezza
giustificato dagli avvenimenti successivi
Perchè il copione?
Le decisioni di copione sono prese sulla base delle emozioni e dell’esame della realtà del bambino.
I bambini sono piccoli, dipendenti e vulnerabili mentre il mondo è popolato da giganti: il copione è la migliore strategia che i bambini hanno per sopravvivere. Per tutti gli anni della formazione del copione il bambino è in una posizione d'inferiorità, egli percepisce i genitori come dotati di un potere totale, e nell’infanzia questo è un potere di vita o di morte. Il bambino piccolo inoltre non ha la percezione adulta del tempo; se sente fame o freddo e mamma non accorre, forse vuol dire che non verrà mai, e questo significa la morte o peggio: vuol dire essere abbandonato per sempre.
Un bambino piccolo non pensa come un adulto, né prova emozioni allo stesso modo. Le decisioni di copione sono prese sulla base di modi peculiari che ha il bambino di pensare e sentire. L’esperienza emozionale del bambino è di rabbia, di totale abbandono, di terrore e di estasi; non è sorprendente che le decisioni prese siano spesso estreme. Supponiamo p.e. che la madre del bambino sia disuniforme nel rispondere alle sue esigenze; a volte lei accorre ma altre volte lo ignora. Il bambino non ne trae semplicemente l’idea che “della mamma non ci si può fidare” ma magari trae la conclusione che “degli altri non ci si può fidare” o che “delle donne non ci si può fidare” e le conclusioni per la sua vita saranno molto diverse.
Tutti abbiamo un copione?
E’ possibile, in linea teorica che una persona sia stata lasciata talmente libera da bambina da non sentire la necessità di prender alcuna decisione se non quando, da adolescente o da adulta, è in possesso di tutti gli elementi per farlo. In generale possiamo però affermare con Steiner che i copioni banali sono la normalità, quelli distruttivi una minoranza, le persone senza copione sono una felice eccezione.
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